L’ho letto, l’ho riletto, l’ho regalato, l’ho riletto ancora, altre volte l’ho regalato…
Dentro ci trovo tutto; l’amicizia, la Sicilia, l’amicizia in Sicilia, la politica, la passione civile, la passione civile e politica in Sicilia, la vita, la morte, la vita nella morte in Sicilia…
Nato dall’esigenza di coltivare un ricordo importante, oltre le normali forme di autoconsumo, di lasciare ai figli e agli amici una importante eredità emotiva, civile, viene regalato a tutti dalle figlie, dopo la scomparsa dell’autrice. Mostrando così che quegli anni trascorsi così convivialmente non sono trascorsi invano.
Anche se guardiamo con malcelata invidia alle serate tra eletti raccontate in questa storia, comunque ci ritroviamo il sapore dei tanti momenti che ci hanno visto discutere, ridere, incazzarci e abbracciarci fino all’alba.
Una confusione di vite, mediterranea, come quella dei film di Ozpeteck (siciliani, turchi, una faccia, una razza).
Un romanzo civile, inzuppato di quella civiltà fatta di amore e rispetto, di conoscenza ed affetto, di ruvida e battagliera appassionata amicizia.
“Tu sei il migliore amico della mia vita: la nostra amicizia non è, come scrivi, ultraventennale, ma ultratrentennale… perciò non posso perdonarti niente.”
Una persona a cui l’ho regalato e che per professione aveva avuto modo di conoscermi dentro, mi ha detto: “Dentro ci ho ritrovato tanto di te stesso”.
Il che attribuisce un certo afflato eucaristico al mio gesto di regalarlo.
Amo questo libro…
Mi è piaciuto tanto da farmi innamorare di Giuliana Saladino e scriverle una lettera postuma, qui:
https://maridasolcare.blogspot.com/2009/10/cara-giuliana.html