Vista la mia passione per Madame, mio figlio mi aveva regalato i biglietti per il concerto del 3 dicembre all’Atlantico di Roma.
Dopo mesi di preparazione, soprattutto per la gestione psicologica dell’imbarazzo di essere unico anziano tra torme di ragazzini, il rinvio per Covid.
Finalmente il 26 maggio la tappa del tour è stata recuperata e ho potuto assistere alla performance live della giovane artista vicentina.
La prima impressione è rassicurante. L’età delle truppe in marcia dalla fermata della metro verso l’Atlantico è molto varia.
Ci sono tante ragazze e ragazzi, l’impressione è che ci siano proprio più ragazze, in coppia o in gruppo. Ma ci sono anche tanti trentenni, quarantenni e alcuni sessantenni, senza accompagnamento di figli o nipoti al seguito.
L’Atlantico è uno spiazzo squadrato con un grande palco di fronte alle entrate, con sui lati lunghe balaustre sopraelevate.
Ovviamente non ci sono posti a sedere, tutti sparsi per l’enorme spiazzo, pronti a ballare, saltare, muoversi, andare a bere al bancone sulla sinistra, salutarsi, incontrarsi, ritrovarsi.
Una differenza l’età la fa.
Non mi fido ad abbandonare la posizione vicino alla transenna della regia, che mi consentirà di appoggiarmi e riposare il peso sulle gambe alternativamente. Non mi addentro tra la folla, non mi avvicino al palco, rischiando di fare dei video non proprio soddisfacenti.
Poi improvvisamente il concerto comincia.
Madame salta sul palco e comincia la festa.
Ormai è un’artista a tutto tondo. Governa il palco e i circa duemilacinquecento fan con sicurezza. Canta, imposta i cori, coinvolge il pubblico. Non sbaglia, non stona, non sembra risentire alcuna difficoltà.
Dopo alcuni brani, alla fine di Vergogna, Madame mostra l’altro suo lato. Lascia il palco a Francesca che invita tutti al cosiddetto Confessionale. Garantendo condivisione, assenza di giudizio, comprensione incondizionata, invita le ragazze ed i ragazzi ad urlare davanti a tutti, qualcosa che non hanno mai detto, che non hanno mai avuto la forza di dire, di confessare appunto.
Francesca ha precisato che non vuole complimenti o altre adulazioni, ma vere, sincere, dolorose confessioni. Qualcuno fa finta di non capire, e lancia i suoi apprezzamenti urlando, ma molti capiscono. Forse aspettavano questo momento.
Mentre tutti si zittiscono per ascoltare qualcuno urlare qualcosa di sè, questi sputa fuori un rospo gigantesco. Si confessano tradimenti, si confessano disagi alimentari, dipendenze varie, preferenze di genere mal tollerate in famiglia, vergogne provate, subite, umiliazioni cocenti e dolorose.
Per ognuno scatta la comprensione l’incoraggiamento della folla, e per ognuno Francesca ha una parola giusta, una carezza, una pacca sulla spalla, che probabilmente quelle ragazze e quei ragazzi desideravano, ma non trovavano.
Questa cosa gliela ho sentita fare anche nelle stanze notturne di ClubHouse, quando questo social sembrava dilagare.
Dura circa una mezz’ora questa parentesi del Confessionale, poi ritorna Madame e si ricomincia a ballare e saltare, a cantare e condividere gioia ed emozione.
Arriva anche un regalo: Ariete con le sue Cicatrici sale sul palco insieme a Madame per un paio di duetti.
C’è spazio anche per una parentesi più romantica con pezzi come Sciccherie o Sentimi, o anche Diciassette, che, spiega Madame, non vuole giudicare nessuno, ma vuol solo dire “Fai il cazzo che ti pare”.
Il concerto si chiude con Voce, che ancora rimane uno dei suoi pezzi più belli, con una partecipazione univoca ed universale di tutti i duemilacinquecento dell’Atlantico di Roma.
Ma un bis era prevedibile.
Le allitterazioni tipiche delle sue canzoni risalgono sul palco con una scatenatissima versione di Marea, in cui tra saltare e cantare per oltre due ore, ad un certo punto le manca il fiato. Ma questo non inficia assolutamente la emozionante performance della serata, anzi la rafforza, la riempie di umanità, di sincera passione.
La stessa umanità e passione che le riconoscono e le chiedono i suoi affezionati fan all’Atlantico, nelle altre tappe, sui social e dovunque possano incontrarla ed amarla.
Madame si conferma una vera artista, piena, consapevole, con enormi potenzialità da sfruttare, che potrà regalarci ancora tante soddisfazioni.