Non sono mai stato a Mineo.
Un paese che sento decantare da quando ero bambino. Un amico di famiglia, che ovviamente si chiama Luigi, ne elencava spesso meriti e bellezze.
Il paese di Capuana e di Bonaviri. Il paese di Paulu Maura. Ma soprattutto il paese della poesia, che ancora oggi vive poesia, per strada, nei ricordi e nei gesti dei suoi abitanti, i menenini.
Il paese che vanta una pietra magica, avvicinandosi alla quale si diventa poeti. Poeti come Pino Lazzara, o come sua nipote Santina.

E a questo paese, ai suoi paesani, siamo andati domenica 30 luglio a parlare di poesia. Con quale presunzione?

Invero siamo stati invitati. Ci ha invitati Mario Luca Testa.
L’infaticabile e inarrestabile animatore di una manifestazione culturale dinamica e vivace, colta e popolare: il Parnaso Siculo Book Fest.

Siamo stati l’evento di chiusura della manifestazione.


Con Pippo Cardello, Salvo Amore e Angelo Grimaldi, insieme all’editore, Salvo Arcidiacono, abbiamo presentato “La Sposa e i Viandanti”, libro e cd, Duetredue Edizioni.


Nel vicoletto – un vero e proprio carruggio – davanti alla Casa Museo Luigi Capuana, ricavata nel Palazzo Capuana, si è raccolto uno scelto pubblico interessato e curioso.


Anche dai balconi sul vicolo si sono affacciate persone incuriosite.
Gli abbiamo raccontato com’è nata questa opera a tre teste e sei mani. Quali arti hanno intrecciato i fili di questo tappeto volante.


È stata l’occasione per parlare di fotografia, di musica e di poesia.

Per ascoltare serenate, poesie, musiche. Per ammirare sullo schermo le foto, che sono state esposte in mostra per tutta la durata del Festival.

Siamo entrati nel laboratorio di questo libro e abbiamo visto i Maestri all’opera.


Alla fine abbiamo mostrato un video di una esibizione della Compagnia di Encelado Superbo al completo, che interpreta uno dei più toccanti brani del cd: Questa notte ho sognato, dedicato a Jorge Luis Borges, il poeta d’Argentina.

Il pubblico ha punteggiato con frequenti applausi le chiacchiere, le canzoni e le recitazioni.

Pungolati intelligentemente dal patron Testa, il Maestro Cardello e il Maestro Amore hanno offerto ai menenini, un fuoriprogramma inatteso.

Una curiosa versione della leggenda del Re, befé, viscotta e miné.
Dopo gli applausi, la visita alla Casa Museo, guidati dal passo deciso e determinato della nostra amica e poetessa Santina Lazzara, ci siamo ritrovati attorno a un tavolo pronti a tuffarci in una strepitosa Paella, preparata da Atipico Mineo, che era essa stessa una Puisìa.

Chissà perché ho aspettato così tanto tempo per andare a Mineo!
Alcuni scatti in uno struggente bianco e nero del Maestro Grimaldi
















