Per la settima volta questa estate il Dehors Neri si è attrezzato ad accogliere i tanti avventori interessati a confrontarsi sul tema geniale: Intelligenza Artificiale & Deficienza Naturale, scelto da Franco Neri e Aldo Mantineo per gli incontri del 2023.
Tanti partecipanti, acuti interventi, hanno contrappuntato le chiacchiere da bar che avevamo preparato per l’occasione.
Accolti dal maitre a penser del bar, il pasticciere filosofo cannoloterapeutico, Franco Neri, introdotti dal consapevole e lucido pensiero di Aldo Mantineo, sodale insostituibile della Pasticceria più culturale della città, abbiamo ospitato due Maestri d’eccezione: il Maestro Poeta Pippo Cardello e il Maestro Musicista Salvo Amore.
Lentinesi come le radici della pasticceria, Maestri indiscussi nella generazione creativa e senza algoritmo di poesia e musica.
Con loro abbiamo parlato della fusione di musica e poesia nelle loro opere principali. Il libro e cd La Sposa e i Viandanti (che unisce alle due arti, l’arte della fotografia del Maestro Grimaldi, assente giustificato per impedimento, ma presente con le sue foto che scorrevano sullo schermo).
Abbiamo visto e ascoltato alcuni estratti dal libro e cd, abbiamo visto e ascoltato un’anteprima del cd di prossimo rilascio, La Facci Niura della Luna, geolocalizzazione in salsa mediterranea (più propriamente sicula) del capolavoro cinquantenario dei Pink Floyd, The Dark Side of The Moon.
Abbiamo chiesto al Maestro Cardello di valutare il grado di poeticità di un paio di Haiku d’amore e di poesie sul mito di Encelado Superbo, generate dai due algoritmi (in versione rigorosamente beta) più diffusi del momento: CHATGPT e BARD.
Abbiamo chiesto al Maestro Amore di parlarci delle nuove frontiere della musica elettronica, della musica digitale, degli innesti degli algoritmi generativi tipici dell’IA nel processo di creazione e composizione musicale.
Per i nostri ospiti l’attuale grado di maturazione di questi algoritmi non impensierisce il poeta e il musicista che mantengono ancora un grado di autonomia creativa superiore e apparentemente irraggiungibile dalle macchine, soprattutto nel forzare gli schemi, o nel contrastarli direttamente, come propriamente fanno gli artisti.
Anche se non escludono che la situazione possa velocemente cambiare con il perfezionamento di questi strumenti.
Dal pubblico, davvero qualificato per la presenza di scrittori, poeti, musicisti e giornalisti, sono giunte le precisazioni colte e documentate di Arturo Belluardo circa la natura vitale, inarrestabile e attenta del lavoro sul linguaggio che il poeta fa per istinto, per esigenza, per necessità. Segnala, Arturo Belluardo, il rischio che la costante e sostanziale decadenza nell’uso del linguaggio, per cui oggi chiunque riesca ad auto produrre pagine in versi è detto poeta, renderà accettabile e preferibile anche la banale successione di parole e versi che gli algoritmi generativi replicano dal loro dataset.
Affettuoso ed emozionante l’intervento della poetessa menenina Santina Lazzara che si è lanciata in un elogio dell’imperfezione, della incompiutezza, della circonferenza che non si chiude, tipica della creatività umana, che rende speciale e unica ogni creazione artistica.
Su un punto tutti, ospiti, avventori, e casuali (felini) spettatori siamo rimasti d’accordo. Sulla insostituibile capacità magistrale dei poeti, degli artisti di maneggiare senza protezione quella massa ostica, molle e infida che è il dolore. La capacità di plasmarla, di lavorarla, impastarla, condirla, friggerla nell’olio bollente e trasformarla con la propria arte in un farmaco, una cura dello spirito.
Una dorata, croccante e morbida, Iris ripiena di sinuosa crema al cioccolato, balsamo di origine indubitabilmente divina, divenuta ormai simbolo di Lentini, come quella che dal laboratorio magico della Pasticceria Neri è arrivata per me a fine conversazione e che mi ha platealmente ristorato.
Un caso emblematico di Intelligenza naturale insostituibile.
Restate sintonizzati perché fino al 21 settembre nel Dehors Neri altre prelibatezze, altro cibo per il corpo e cibo per l’anima, stanno fermentando nel laboratorio da stregoni che è la testa di Franco Neri, con l’ausilio di Aldo Mantineo.