D’altronde è cominciato così quest’anno.
Con un alba fredda e livida, tra parole e suoni, recitazione e danza, tra le sacre pietre del Parco Archeologico, avevamo salutato l’alba del nuovo anno.
La neo dirigenza amministrativa e artistica di Carmelo Bennardo e Lello Analfino si era presentata così.
Dopo quasi venti settimane, di nuovo all’alba, meno livida, ma sempre inaspettatamente fredda, stamattina, al suono rotondo e pieno della Banda di Avola, il capobanda Lello Analfino, ci ha guidato in processione per il Parco Archeologico dietro il virtuale feretro di San Profano.

La cornice del Parco, impreziosita dalle installazioni di Mitoraj, ha accolto quattro stazioni di questa allegra processione, scanzonata e brillante, di un centinaio abbondante di appassionati.
Le Pietre e le Nuvole, confini del sacro (e del profano) hanno caratterizzato la prima stazione, proprio davanti all’Orecchio di Dionisio.

Lydia Giordano ha dato vita alla “Pietra Scontenta” di Leonardo Da Vinci, mentre assisa su una rupe, Giorgia D’Acquisto ha dato voce alle “Nuvole” di Wislawa Szymborska.

L’urlo di guerra del direttore d’orchestra più folle e lisergico che abbia mai visto e la silenziosissima danza biancovestita a contrasto ci hanno accolti dentro l’Orecchio di Dionisio.

A sostenere la schizofrenia futurista del “Bombardamento di Adrianopoli” di Filippo Tommaso Marinetti, con tutto l’impeto e la voce che poteva, la bacchetta virtuale di Gabriele Rametta. Gli echi arrabbiati e alterati futuristi si sono sciolti dentro una silente e ammaliante coreografia originale di Irasema Carpinteri.

La Grotta dei Cordari ha visto alternarsi un menestrello figlio dei fiori che cantava la Lucia dantesca e un presbite molto alternativo che ha riportato in vita la geniale apparizione alla Madonna di Carmelo Bene.

Andrea Di Falco con la sua chitarra ha recitato i versi del Sommo. Andrea Pacelli (non poteva essere altrimenti se davvero nomen omen) ha indossato i paramenti per recitare all’affascinato pubblico itinerante “Sono apparso alla Madonna” del mai compianto abbastanza Carmelo Bene.

Ancora una volte le forze che si uniscono per dare vita alle “sacre pietre” centrano l’obiettivo di offrire cultura e divertimento ai cittadini affamati e assetati di proposte intelligenti.

La drammaturgia arguta e sapiente di Daniela Sessa ha scelto e ricucito i testi che hanno sorretto questo risveglio.
La simpatica a trascinante guida di Lello Analfino ha condotto la processione dei mattinieri sorridenti.
La Banda di Avola guidata dal Maestro Bell’Arte ha accompagnato ritmicamente i festanti in processione per tutte le stazioni e fino all’uscita dal Parco.
Davvero una bella Mattinata.

D’altronde lo ha sempre detto la saggezza popolare: “‘a matinata fa a jurnata”.