Ogni promessa è debito.
Ilia Moncada è tornata.
La penalista catanese, protagonista de Il Canto della Falena, è tornata.
E non mi riferisco alla terza pubblicazione del romanzo vincitore del Premio Tedeschi 2021, in queste settimane distribuito in allegato con il rotocalco televisivo della Mondadori.
È tornata da protagonista di un nuovo romanzo di Maria Elisa Aloisi, uscito oggi per i tipi Mondadori, Sto Mentendo.
Appena ho avuto tra le mani in anteprima il volume mi sono nuovamente ritrovato avvinto tra le sue vicende umane e affettive, dove gli uomini tradiscono, i cani subiscono, gli amici soccorrono, le zie curano.
Mentre tutta questa vita tra giornalisti fedifraghi e colleghi piacioni prende corpo, l’avvocata Emilia Moncada, si trova alle prese con un rompicapo giudiziario, con una difesa difficile, nella quale fare ricorso a tutta la deontologia possibile per non venire meno al proprio dovere.
Anche in questo secondo caso il congegno narrativo propriamente noir è solido, e costringe il lettore a girare sempre pagina per soddisfare la sua curiosità. Elisa Aloisi conferma la sua pienamente meritoria appartenenza alle autrici di gialli del marchio storico dei Gialli Mondadori.
Rispondendo alla sua natura di giallo giudiziario, il romanzo di Maria Elisa Aloisi offre numerose pagine da legal thriller con udienze, colpi di scena tipici dei palazzi di giustizia. Passi interi che sembrano sceneggiature delle più note e seguite serie tv del genere.
Una abbondanza di elementi, di trucchi, di espedienti che danno realismo e concretezza alle scene giudiziarie.
Tutto senza dimenticare che quelle aule di giustizia si trovano nella città più teatrale dell’isola, si svolgono a Catania, la città dove ogni strada è palcoscenico. Gustose e sapide scene di ordinaria vita processuale catanese arricchiscono con leggerezza il tono complessivo del romanzo.
In particolare, come rivela l’azzeccatissima copertina, Aloisi reinterpreta e gioca con un mito tutto catanese, quello di Gammazita, attrice non protagonista (ma quasi) di questa commedia giudiziaria catanese. Le pagine che raccontano e ridanno vita a questo mito sono davvero imperdibili.
Con questa seconda avventura prende corpo sempre più il personaggio di Ilia. Diventa una presenza cara del nostro immaginario di lettori. Forse per questo Elisa Aloisi abbandona la modalità del virgolettato per rappresentare i pensieri interiori, quasi un ideale dialogo tra autrice e protagonista. Non serve più questa opera di mediazione. Ilia può vivere e operare direttamente, senza che Elisa ci spieghi cosa pensi: lo abbiamo già intuito.
In un’intervista a Lentini, Elisa ci aveva detto che ormai viveva con Ilia un rapporto simbiotico. Una vera e propria amica immaginaria con cui confrontarsi e scambiare impressioni e consigli sulla vita professionale, e, perché no, privata.
Ci chiediamo se lo sviluppo di questa più corposa puntata della vita di Ilia Moncada non abbia portato alla definitiva confusione dei ruoli e Elisa non sia scomparsa definitivamente dentro il mondo di Ilia.
Nonostante la spiegazione che troverete in uno dei passi di riflessione sulla natura dell’attività forense, che arricchiscono il romanzo, il titolo, Sto Mentendo, ci svela proprio questo inganno. Elisa scrive di Ilia, ma sta mentendo: di Elisa stessa fabula narratur.
Su una cosa Elisa non sta mentendo. La promessa si reitera. Ilia tornerà ancora. Noi stiamo già aspettando.
E neanche noi stiamo mentendo.