La Leonessa di Paternò – Delia Buglisi a XFactor 2025

E niente, qualcosa la dobbiamo scrivere. Volevo aspettare la fine, vedere come evolverà ancora questo fenomeno.

Ma quando la musica oriunda esplode in questo modo in faccia a chi ascolta, non c’è nulla da aspettare ancora.

Delia Buglisi è arrivata con tutta sé stessa, straripante e determinata, convinta di ciò che sente e di ciò che pensa, portandosi dentro il fuoco di una terra, lo spessore di una cultura secolare, l’energia della sua anima di artista.

In quello che canta ci mette ‘zoccu havi nt’o so’ cori (tutto quello che ha nel cuore).

Ha studiato, tanto, con fatica, come un tennista che non può puntare solo sul guizzo di un momento, ma deve dare continuità e valore alla attività manuale e umana di chi suona e di chi canta per arte.

Ha dato così spessore alle intuizioni della sua vena artistica, ha potuto sostenere le sue voglie e le sue ambizioni.

Con le sue esibizioni ha dato piena completezza culturale al suo spirito popolare. Ha dimostrato che tra popolo e cultura non c’è separazione, non c’è iato. Non c’è alto e basso, come a Palermo, proprio, nel 1963, alcuni intellettuali dimostrarono al mondo accademico.

Con la esibizione del 30 ottobre, il sorprendente mash up numero 2, questa fusione, questo abbraccio tra anima popolare e cultura di una terra, di un popolo, ha avuto la sua conferma definitiva.

Localizzando in Sicilia nel XIII secolo Pink Soldier, quando per reagire all’insidia di una donna (ancora attualissimo luogo di cimento per la cultura e per gli uomini e per le donne) da parte di un soldato francese, la Sicilia combatterà una delle sue ricorrenti guerre di indipendenza, rimasta al mondo come Vespri Siciliani, Delia ricorda al mondo una straordinaria pagina di storia. Testo in lingua siciliana scritto da lei e drammatizzato con la sua impareggiabile capacità di dare voce al popolo di ogni tempo.

Il ponte con l’inno di tutte le resistenze, di tutte le battaglie di libertà, con tutte le pagine di storia anche recentissima, in cui l’uomo reagisce all’invasione, con quella Bella Ciao, che risuona in tutto il mondo, nelle piazze, nei vicoli, tra le truppe al fronte, nelle serie tv, restituisce la dimensione universale, oltre i confini della pur centrale nostra bella isola, al desiderio di libertà, di dignità, che ogni cuore siciliano e di qualunque altra latitudine sente battere accanto al proprio battito.

Per il mondo artistico e musicale si sente soffiare il vento del recupero della musica popolare e della sua consacrazione come musica di identità nazionale. Delia appare nel momento giusto per diventare protagonista di questo movimento, insieme a Carmen Consoli per esempio e al suo progetto Amuri luci.

Artista completa, autrice di se stessa, anche nelle scelte estetiche vincenti, pervicacemente attaccata alla sua individualità, alla sua libertà artistica ed espressiva che il buon Jake asseconda con grande intelligenza.

Non a caso per Delia si ritorna al bestiario dell’Olimpo musicale tipico degli anni Sessanta: con alcune apparizioni a XFactor 2025, tra i ricordi dell’Aquila di Ligonchio, della Tigre di Cremona, della Pantera di Goro, Delia è la Leonessa di Paternò.

E se non è musica oriunda questa, strappo a una a una tutte le pagine del mio piccolo inutile libretto.

https://xfactor.sky.it/video/delia-live-2-x-factor-2025-video-1047670?social=link__sharebutton_null&share_id=a698e4c2-1146-4877-9ede-16b489735efc

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