Il cortile – Lentini 9 novembre 2025

Papà diceva sempre che chi è ricco di amici è scarso di guai.

Sentenza, a cui trovo conferma in più occasioni.

Tra gli amici che mi onorano di accettare il mio affetto e la mia stima ce ne sono due particolari: Il Maestro Pippo Cardello e il Maestro Mario Incudine.

Poeta, cuntastorie, e anima sensibile l’uno, musicista, cantattore, e anima sensibile l’altro.

Stamattina, domenica 9 novembre a Lentini, per un’occasione civica, i due Maestri hanno messo in comune la loro arte, hanno incrociato le loro armi e hanno combattuto insieme per amicizia verso la città di Lentini.

Non potevo perdermi questa occasione.

Mi sono trovato al centro di una festa, di un momento di condivisione, di solidarietà, di rinascita. Uno di quei momenti di cui abbiamo sempre tanto bisogno.

A due passi dalla piazza del paese, seguendo una comoda via pedonale che si apre tra le costruzioni di fronte allo storico caffè, si arriva ad un cortile molto grazioso, ristrutturato e rinnovato. Un comodo piccolo anfiteatro a gradoni offre la vista su uno spiazzo che diventa un palcoscenico naturale. Sulla quinta a destra un murales con due raffigurazioni di Giovanni Falcone, giovane uditore giudiziario lentinese e più maturo magistrato antimafia. Il Cortile Giovanni Falcone, appunto.

Dopo le, tutt’altro che rituali, parole del sindaco, la benedizione del parroco, e l’introduzione sapiente di Silvio Breci, il palcoscenico si è animato con Mario Incudine punta del proscenio, accompagnato da Antonio Vasta alle fisarmoniche e Manfredi Tuminello alla seconda chitarra, dopo la sua.

In assetto da cuntastorie, accanto a Incudine, il Maestro Cardello.

Per oltre novanta minuti, il pubblico accomodato sui gradini, quello che seguiva in piedi sopra l’anfiteatro, e l’altro che seguiva in piedi dietro il naturale palcoscenico, siamo stati trascinati in un vortice di musica, canto, poesia che ci ha emozionato e coinvolto.

Alternando canzoni della storia del Maestro Incudine, tratte dai suoi dischi più fortunati e dai suoi spettacoli di successo, con le strofe del racconto di questa storia di Sicilia che comincia dalle stragi del 1992 e arriva fino a oggi, Gli amici Cardello e Incudine ci hanno regalato momenti di riflessione profonda.

L’atmosfera del cortile ha ricordato a Mario Incudine la forza e la vitalità del teatro, del teatro greco popolare, che vive e rinsalda la comunità.

I versi del Poeta Cardello ci hanno ricordato chi è caduto e perchè lungo questa storia. Quanto pesi la solitudine, la mancanza di amici, sulla sconfitta e sulla morte degli eroi di questa nostra triste storia. Ad ogni strofa, ad ogni quadro del cunto, corrispondeva una canzone di Mario Incudine e i suoi musicisti a rinforzare a sottolineare il momento.

Tra i momenti più coinvolgenti spiccano Malarazza, accompagnata da tutto il pubblico e lo straziante Lamento per Turiddu Carnivali, omaggio visceralmente sentito, vissuto con tutte le fibre del corpo e dell’anima da Mario Incudine per il Pueta Buttitta.

Una mattinata particolarmente emozionante, un regalo per Lentini fatto da amici sinceri, che sono il tesoro più grande, la ricchezza meno frivola e meno fragile.

Amicizia significa stima, fiducia, lealtà, condivisione, rispetto, dignità, umanità.

Dei versi, uno strumento musicale, una voce sincera e appassionata, un cortile, una comunità, l’amicizia tengono lontani i guai, o almeno aiutano ad affrontarli e superarli.

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1 pensiero su “Il cortile – Lentini 9 novembre 2025

  1. È stato un momento straordinariamente ed emotivamente intenso che le tue parole non potevano sottolineare meglio. Grazie di cuore Giuseppe.

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