Ultimo appuntamento con Andar per libri a Natale per il 2022, a Lentini.
Nelle scuderie del Palazzo Beneventano, accolti dal Dirigente del settore cultura, dott. Giuseppe Cardello, abbiamo incontrato Sebastiano Ambra.

Nato a Catania, ma acese di adozione, Sebastiano Ambra, giornalista prestato alla scrittura, ha conversato con noi del suo libro “La Misteriosa scomparsa di Don Vito Trabia”, edito da Newton & Compton.

Sebastiano Ambra è anche componente fondatore del collettivo di scrittori siciliani “Sicilia Nìura”, che raccoglie alcuni tra i più accreditati scrittori di noir siciliani.
In questa veste abbiamo cominciato a conversare con lui del Giallo Siciliano, della sua tradizione, Sciascia, Camilleri, Piazzese, Savatteri.
Abbiamo cercato di individuare con lui quali sono le caratteristiche costitutive di un giallo siciliano, e del suo stato di salute attuale.
Ambra, pur ricordando che tra i suoi modelli ispiratori ci sono gli scrittori di noir anglosassoni e centro americani, ha confermato la centralità del fenomeno Sciascia, che ha tracciato la via per un giallo con caratteristiche distintive ben precise. Un punto di riferimento imprescindibile per ogni scrittore di gialli siciliano.
Dopo aver ricostruito l’evoluzione successiva a Sciascia, raccontata magistralmente da Savatteri in un suo bellissimo libro, con Sebastiano Ambra abbiamo ricondotto al giallo siciliano, inteso come giallo di provincia italiano, territorialmente ben radicato, la funzione di valorizzazione del territorio che ospita le vicende narrate, con promozione di luoghi, modi di vivere, abitudini, non solo alimentari.
In questo quadro si colloca il libro di Sebastiano Ambra di cui abbiamo parlato ieri sera.


Con la lettura di Simone Giallongo di uno dei capitoli iniziali del romanzo, quello in cui viene presentato il personaggio protagonista della vicenda, abbiamo cominciato ad apprezzare la tecnica narrativa di Ambra, e la sua volontà di spiazzamento del lettore, inframezzando numerosi scangi, a dispetto della sua credulità.
Abbiamo così appreso che questo personaggio, Lena, con le sue caratteristiche distintive precise, nasce in una successiva stesura, a completare ed affiancare il punto di forza del libro: la storia, la vicenda narrata, con ironia e mistero.

Ambra ci ha rivelato di essere un appassionato enigmista e solutore di tranelli ed indovinelli. Passione che ha messo al servizio del romanzo, infarcendo la vicenda di tanti di questi espedienti, che sfidano il lettore a risolvere ciascuno di questi enigmi e tutta la vicenda di questa misteriosa scomparsa, in competizione serrata con gli investigatori di carta.

Ma oltre alla passione di enigmista, ci ha rivelato di essere appassionato di storia dell’arte e di curiosità toponomastiche e cittadine. Avendo lavorato molti anni a Palermo, ha acquisito conoscenze dei luoghi pubblici e privati, e dei monumenti, e dei loro segreti, che ha disseminato lungo lo svolgersi della trama, arricchendo ed incuriosendo il lettore.
Sebastiano Ambra ci ha presentato anche il prof. Leo Colli, psicologo e profiler, toscano, a Palermo per fuga o destino, che affiancherà, contrasterà, Lena in questa indagine. Una coppia di investigatori molto male assortita, strumentale all’ironia che pervade tutto il romanzo.
Con la confessione di un suo profilo di grave relativismo etico si è chiusa la conversazione di ieri sera. Ambra ci ha confessato che se a Catania con convinzione e naturalezza chiama arancino l’arancino, quando si trova a Palermo, si sforza di chiamare arancina l’arancina.
O al limite indica all’oste l’agognata palla di riso, senza profferire pericolose desinenze.

Con il firma copie dell’autore, si è definitivamente chiusa la serata, pur senza il consueto immancabile selfie di Cristina, a causa di un impegno politico amministrativo che ha impedito all’assessore alla cultura Stuto di essere presente.

Per quanto ci riguarda, augurando Buon Natale all’affezionato pubblico di Lentini, gli diamo appuntamento al prossimo 2 gennaio per l’inaugurazione della Mostra Fotografica, e al prossimo 5 gennaio per l’incontro con la regina del metaverso in cucina, Anna Martano, e la sua tavola in festa.