Con l’inaugurazione della mostra di pittura inaugurata giorno 8 dicembre il Comune di Lentini ha dato il via al calendario di eventi culturali natalizi.
Ieri sera 9 dicembre il primo appuntamento con i libri.

Gingolph ha conversato con Roberto Mandracchia del suo nuovo romanzo, Don Chisciotte in Sicilia, Minimum fax.
I visitatori della mostra e gli attenti partecipanti all’incontro hanno puntualmente occupato tutte le sedie a disposizione nella sala antistante le scuderie del Palazzo Beneventano, cuore di questi eventi natalizi.



Anche in questa versione natalizia sono stati graditi i saluti introduttivi dell’assessore alla cultura Cristina Stuto e dell’assessore al turismo Ciro La Ferla. La sinergia tra le due competenze assessoriali e gli organizzatori dell’evento testimoniano la qualità di questo rapporto e le potenzialità che ancora può esprimere.
Roberto Mandracchia ci ha poi raccontato delle vicende di Lillo Vasile, pensionato, vedovo, senza figli, che ad un tratto perde la ragione è si crede il protagonista dei romanzi che adora, che divora, che legge senza sosta. I romanzi di Camilleri della serie del Commissario Montalbano.

Ci ha raccontato anche del suo Sancho, un venditore ambulante senegalese, Ousmane, che segue le vicende del povero Lillo Vasile che lo ha scambiato per Fazio.
Tre i temi principali sviluppati nella arguta e scanzonata conversazione tra Gingolph e Roberto Mandracchia.

La profonda ironia che caratterizza la scrittura di Mandracchia, o forse proprio la sua personalità, a giudicare dalle tante risposte ironiche con cui ha gestito la conversazione.
La smisurata tenerezza che l’autore mostra nei confronti dei personaggi del suo romanzo e che lega i personaggi tra loro. Anche questo è sembrato un tratto costitutivo della personalità dello scrittore che si riversa sulle pagine con naturalezza.
La matrice agrigentina della storia e del suo autore.

Per la natura stessa della storia, infatti, questo romanzo riesce nell’intenzione di rendere affettuosi omaggio a Camilleri, creatore del Montalbano, in cui si cala Vasile.
Oltre che a Sciascia, intellettuale lucido e impegnato, che ha studiato con profondità di indagine il fenomeno Cervantes ed il suo Don Chisciotte, ed ha fornito al nostro autore un quadro definito e dettagliato in cui inserire la sua amorevole parodia.
Ed anche a Pirandello, massima espressione dell’arte teatrale e letteraria di Agrigento, capace come nessun’altro di dare dignità artistica e letteraria alla pazzia.


Le letture attente e accompagnate dal tono ironico dello scrittore, da parte di Simone Giallongo hanno permesso ai partecipanti di gustare preziosi assaggi della scrittura di Roberto Mandracchia.
Dopo il consueto e generoso firma copie dell’autore, con l’immancabile selfie dell’assessore Cristina, la serata è giunta al termine.

