Venerdì 30 giugno 2023 – Agorà Neropece Ragusa Ibla – Incontro con Nino Tribulato

Nonostante il caldo africano – anche a Ragusa, nonostante ZTL e difficoltà di parcheggio, un nutrito gruppo di amanti dei libri e della cultura ci ha raggiunto e si è rifugiato dentro l’oasi di frescura dell’Agorà Neropece, si è accomodato sulle sedie messe a disposizione – qualcuno è rimasto in piedi – e ha partecipato all’incontro con Nino Tribulato, autore del sorprendente romanzo d’esordio: Memorie della casa terrana per Tralerighe Libri.

Un venerdì sera all’insegna della fantasia, della storia, delle pagine, delle memorie, tra amori, passioni, e incombenze del fato.

Con il supporto della Libreria Ubik Paolino di Ragusa.

Nino Tribulato ci ha raccontato della sua ispirazione principale. Dopo il terremoto del ‘90, quella sensazione di continuità, di persistente legame della famiglia con la casa avita, abitata per secoli, poteva spezzarsi e perdersi in un rivolto del tempo passato.

Le storie di famiglia raccontate dal padre e dalla nonna potevano svanire tra le macerie.

Da lì nasce l’idea alla base del romanzo: la necessità di preservare i ricordi, di portarli sempre con sé. D’altronde siamo impastati e stratificati di ricordi diretti e no, immediati o ancestrali, sono le indicazioni della sceneggiatura della nostra vita.

Una seconda considerazione circa la inevitabile dualità della nostra anima, dell’anima di ciascun essere umano, ha fatto da asse portante alla costruzione di questo inatteso romanzo.

Ne è discesa una conseguente scelta letteraria e linguistica. Il romanzo ha preso la forma di un racconto arioso, fantastico, immaginifico, dove i ricordi e i fantasmi si sono impersonificati e dove la lingua che lo racconta è ricca, è ricercata, è poetica, è evocativa.

Una lingua che per descrivere la figura eterea, bella e affascinante, attraente e sensuale di Enrichetta ricorre alla sinestetica immagine dei fianchi che odorano di paglia marina.

Non è stata una facile stesura, ci ha raccontato Nino Tribulato. Prove, conferme, delusioni, le ferme e severe critiche dei familiari, ripensamenti, ripartenze. Ma alla fine il romanzo è nato e ha preso la forma voluta, desiderata, pretesa.

Un romanzo diverso dai romanzi che si trovano in circolazione, ha tenuto a precisare Nino Tribulato, ostinatamente diverso.

Attraverso le letture di Francesca Pacca e Simone Giallongo i tanti intervenuti hanno potuto gustare antipasti delle varie portate del romanzo.

Hanno potuto sentire dei fantasmi, dei quadretti para matrimoniali, della dialettica tra le due anime umane, raffigurate dalle gemelle Enrichetta e Lucrezia, della traversata nel deserto di Antonio.

Con garbo e gusto elegante Nino Tribulato ci ha insegnato a distinguere tra i personaggi reali e i personaggi inventati del suo romanzo. E ci ha indicato in trasparenza quali persone reali si trovano dentro alcuni personaggi di fantasia, come lo spirito dominante della amatissima nonna che anima quel personaggio che spicca in molte pagine del romanzo: Donna Sofia.

Con sincerità ci ha raccontato della difficoltà esistenziale e psicologica provata nel dare vita al personaggio di Lucrezia, l’anima inchiodata alla terra, che non riesce a liberarsi nella leggerezza, nell’emozione, nella vita.

Dalla profondità della sua pluriennale esperienza di curatore di interessi di paese, ampi e di varia natura e complessità, di poeta, di uomo tra gli uomini, di riferimento della sua comunità cittadina, con questo romanzo Nino Tribulato ha voluto ricordare a tutti noi che amore, emozioni e immanente coscienza della morte sono le tre costanti della esperienza umana. Ricordarle tutte e tenerle in equilibrio tra loro è il segreto per vivere una vita piena, goduta appieno, e con il giusto compendio di leggerezza e serietà.

I tanti applausi che hanno accolto le sue riflessioni dimostrano che il messaggio è arrivato, che la missione è compiuta.

Con il consueto firma copie l’incontro è finito in allegria e siamo andati tutti a casa a leggere Memorie della casa terrana di Nino Tribulato.

Aspettando il suo prossimo rimescolamento delle tante memorie familiari e non, che prenderà forma di romanzo.

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