Premio Mariangela Melato per Lucia Sardo per la interpretazione di Ada, la governante riluttante del film Sulla Giostra di Giorgia Cecere, con Claudia Gerini e Lucia Sardo, appunto.
In questo film vive un Salento finalmente non turistico, non agiografico, un luogo dell’anima in cui inevitabilmente si vede, si sente, si odora il mare.
Non è il Salento della Cena di Natale, o di Io Che Amo Solo Te, ispirati da Bianchini. Questo Salento, caratterizzato da piante aromatiche, da scorci di vie non centrali, in cui ogni scena sembra girata in interno, anche quando è all’esterno, offre alle due protagoniste l’opportunità di esprimere tutta la loro arte recitativa.
Rimane scolpita nella memoria l’espressione, che dice tantissime cose senza parlare, di Ada/Lucia incastonata in una finestrella che osserva lo svolgersi degli eventi, come da una nuvola.
Una recitazione asciutta, che sfrutta ogni singolo muscolo dell’espressione facciale, che restituisce con pochissimi gesti, o tratti mimici, o intonazioni di voce, tutto un mondo inespresso, ed altrimenti inesprimibile, di sentimenti, di emozioni, di passioni, che si cerca maldestramente di padroneggiare.
Una recitazione eduardiana. Non sembri ardito il riferimento.
Ada di Lucia Sardo, potrebbe benissimo essere un personaggio eduardiano, o pirandelliano, o di entrambi, come avvenne nell’unico esempio di dramma scritto a quattro mani.
Ne ha lo spessore. Ne ha la profondità. Ne ha lo sguardo.
Gli altri personaggi che salgono su questa giostra con Sardo e Gerini, hanno tutti assolto l’impegno di essere all’altezza delle due maschere teatrali principali.
Lucia Sardo trasuda magistrale recitazione anche quando soltanto sferruzza all’uncinetto. (Ed ancora una volta riporta in vita mia nonna nelle pose, nei gesti, negli atteggiamenti, nelle espressioni).
Le vicende familiari della famiglia principale si dipanano plastiche, scorrono con evidente credibilità da un interno all’altro, da una trappola sentimentale al cimitero (con annesso sogno emozionante), ai giri in scooter di due giovani tanto distanti da trovarsi davvero vicini.
Dalle fughe, alle occasioni mancate, ricreate e rimandate, alle occasioni inattese, colte e rivalutate.
Ada si muove dentro quel microcosmo come una Mary Poppins moderna, che sa sempre cosa dire, che sa sempre cosa fare, con il suo spazzacamino, vestito da idraulico sempre assetato di vino.
Una Mary Poppins che conosce la malattia di ciascuno, che conosce la medicina giusta per tutti, che conosce la carezza che si aspettano gli altri, ed è sempre pronta a darla, anche se non è richiesta, anche se non non si ha ancora consapevolezza di quel bisogno.
Sulla Giostra è un film che si poggia sulla nostra anima come una carezza che ci fa bene, che ci serviva, anche se ancora non lo sapevamo.