Martedì 27 agosto, ultimo appuntamento di Un Curtigghiu di Libri, la piccola serie di incontri culturali, promossa dalla Biblioteca Santa Lucia di Siracusa e ospitata nel Cortile del Palazzo di Governo dalla Biblioteca Museo Elio Vittorini.
Abbiamo incontrato Barbara Bellomo e ci siamo fatti raccontare il suo ultimo romanzo, appena pubblicato da Garzanti, La Biblioteca dei Fisici Scomparsi.
È stata l’occasione per ridare smalto alla figura dello scienziato e personalità istituzionale, ministro, senatore, Orso Mario Corbino, senza il cui impegno personale non sarebbe nato alcun laboratorio in via Panisperna.
Con Barbara Bellomo abbiamo, infatti, ricordato che se il nome dello scienziato di Augusta nella nostra provincia è popolare, grazie all’istituzione, cento anni or sono, del primo Liceo Scientifico a lui intestato, nel resto del Paese il velo del tempo ne ha offuscato il ricordo.
Ma anche gli altri scienziati di via Panisperna, con l’eccezione di Fermi, premio Nobel, e Majorana, con la risonanza della sua misteriosa scomparsa, sono di fatto nomi sconosciuti al grande pubblico.
Da qui il titolo al plurale scelto da Bellomo, a testimonianza della volontà di ridare vita e luce a tutti i protagonisti di quella vicenda storica irripetibile (e non solo a Majorana).
Le letture di Simone Giallongo hanno offerto saggi della qualità narrativa del romanzo e della psicologia del personaggio di Ida, intercettato in due momenti cruciali della sua vicenda romanzata.
Barbara Bellomo ha poi tratteggiato con vividezza di particolari il personaggio di Ida Clementi, la protagonista del romanzo, la figura della bibliotecaria di via Panisperna, creata dalla sua fantasia per consentire al romanzo di intrecciare la Storia e le storie, come riesce a fare con rara capacità narrativa nei suoi romanzi storici.
Bellomo ci ha illustrato l’omaggio fatto a Sciascia, autore del testo più importante sulla scomparsa di Majorana, che ha fatto diventare personaggio del suo romanzo, affinché potesse con le sue parole e con la sua “voce” letteraria esporre le sue tesi.
Venerdì 30 agosto, un’altra biblioteca, un altro cortile, hanno ospitato la nostra conversazione con Barbara Bellomo, il Cortile della Biblioteca Civica Riccardo da Lentini, a Lentini appunto.
Un pubblico più numeroso e più attento ha seguito la nostra conversazione e le preziose letture di Simone Giallongo.
A Lentini Barbara Bellomo ha approfondito la tematica della condizione della donna in Italia nel periodo dal 1927 al 1954. Il regio decreto che vieta l’insegnamento delle materie letterarie nelle scuole superiori alle donne. Il divieto di lavarsi più di una volta a settimana (la domenica prima della messa). La sottomissione completa alle scelte dei padri o dei mariti.
La tragedia degli aborti clandestini.
Ha, inoltre, voluto ricordare la figura dello scienziato Ettore Majorana, disancorandola dal mito della scomparsa, le scoperte, le intuizioni, anche non pubblicate, ma documentate dagli atti e dai documenti ritrovati.
Il pubblico ha più volte interrotto con applausi l’appassionato e appassionante racconto di Barbara Bellomo della genesi e dello sviluppo del romanzo.
Una riflessione condivisa sulla tematica del controllo sociale, che oggi viene esercitato in varie forme tecnologicamente complesse e diffuse, ha portato Barbara Bellomo ad affermare che nel 2024 sparire volontariamente come Majorana o Caffè è molto più difficile. Una cosa da geni.
Sia a Siracusa che a Lentini la Libreria Diana di Siracusa ha supportato con la consueta gentilezza e disponibilità gli intervenuti che hanno voluto continuare la lettura del libro di Barbara Bellomo.
Nonostante le insistenze del vostro Gingolph, né a Siracusa, né a Lentini, Barbara Bellomo ha voluto rivelare le conclusioni cui è giunta circa le motivazioni e le modalità della scomparsa di Ettore Majorana.
Per scoprirle occorre leggere il libro fino all’ultima pagina…