Conversando tra musica e Dio – Voci, rumori e birre oriunde, Andrea Pitrolo e Gingolph – Marzamemi Book Fest 5 ottobre 2024

Sul tavolo al quale ci siamo accomodati Don Andrea e io, con gli strumenti elettronici che servivano a Don Andrea per puntualizzare le nostre chiacchiere, era stesa una tovaglia all’uncinetto di cotone écru. Con le dita seguivo i punti e le forme raffigurate, sentendo risalirmi dalle dita un flusso di memoria che portava mia nonna e mia mamma a stare sedute con noi in quella bellissima terrazza.

Il Marzamemi Book Fest per ospitare la nostra conversazione ha scelto la terrazza del ristorante Il Principino. Uno spazio grazioso e accogliente che da un lato si affaccia su Piazza Margherita, di cui si scorgeva la sommità della chiesa, e dall’altro il mare, sua maestà il mare, sua divinità il mare.

Man mano che giungevano gli spettatori, i cortesi padroni di casa aggiungevano sedie per accogliere tutti. Poi è arrivata una classe del liceo di scienze umane di Rosolini e le sedie non sono bastate più. Qualcuno si è accomodato nel terrazzino adiacente, da cui si poteva ugualmente seguire, qualcuno si è disposto in piedi intorno e ovunque vi fosse spazio.

I tecnici dello staff ultimavano le prove tecniche che hanno reso fluido e perfettamente funzionante il marchingegno predisposto da Don Andrea per raccontare i nostri libri.

Dobbiamo dare atto a Giusy Spagnolo di avere avuto l’idea originaria: secondo me dovreste presentare i vostri libri insieme, incrociandovi.

Da quello spunto è cominciata una lavorazione in cui abbiamo provato a mettere in piedi una conversazione fatta di parole, musica e rumori che raccontasse i nostri libri.

Ieri mattina lo abbiamo rappresentato per la prima volta.

In poco più di un’ora abbiamo parlato di Genesi, di Cavalleria Rusticana, di storie, di peccato, di benessere, di Beethoven e Celentano, di Eva e del serpente, di esserci per gli altri, di cammino dell’uomo, di De André, di felicità, di adolescenza, di Madame, di superficialità, di Colapesce e Dimartino, di Capossela, di Cristo, dell’uomo, di Dio

Don Andrea ha cantato e suonato, ha manovrato strumenti e aggeggi elettronici che hanno fatto da contrappunto a domande, risposte e racconti, completandone il senso e la forza.

Abbiamo cantato, riso, scherzato, con leggerezza e disincanto, ma in maniera molto profonda, senza sfuggire alle domande e alle risposte che ci attraversano l’anima.

Abbiamo raccontato i nostri libri, senza parlare di essi, ma restituendone il clima, il sentimento.

Il pubblico è rimasto attento e sembrava lasciarsi risuonare dentro le nostre parole e i nostri suoni, completando intimamente le riflessioni che suggerivamo.

La nostra presentatrice, Valeria, ha usato delle parole bellissime che vorrei conservare, portare con me e riascoltare nei momenti difficili.

Molti, anche tra gli studenti presenti, hanno voluto portarsi a casa i nostri libri, e speriamo che il gioco di rimandi che abbiamo messo in piedi per loro possa continuare a casa, aiutandoli a ritrovarsi.

Papà era presente nelle mie parole e nei miei racconti, la mamma e la nonna, sorridendo, mentre con una mano firmavo le copie, con l’altra sono rientrate nella trama di cotone écru della tovaglia che ricopriva il tavolo al quale eravamo accomodati, che continuavo a carezzare.

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