Cambiare l’acqua ai fiori di Valerie Perrin – E/O

A egregie cose il forte animo accendono

l’urne de’ forti, o Pindemonte, e bella

e santa fanno al peregrin la terra

che le ricetta (…)

Quando ero piccolo frequentavo molto il paesino dei miei nonni materni. E poiché cominciai presto ad avere a che fare con la perdita di persone care, mi capitava spesso di frequentare il cimitero del paesino dei miei nonni.

Il giorno di Ognissanti ed il giorno dei Morti, in particolare, trascorrevamo la giornata presso le tombe dei nostri cari fino al tramonto. Durante quelle giornate ricordo che mio nonno prendeva un fascio di fiori, mi prendeva per mano e mi portava con sé in giro tra le tombe. Mi indicava suoi amici e conoscenti, mi raccontava le loro storie, si fermava a parlare con i parenti raccolti vicino a quelle tombe.

Quando nella nostra passeggiata incontravamo tombe trascurate, senza compagnia o fiori freschi, segno di umano passaggio, mi dava un fiore dei tanti che portava e mi invitava a lasciarlo su quelle tombe.

Questa dimestichezza con i cimiteri mi è tornata utile in questi tempi, in cui mi trovo a visitare cimiteri alla ricerca di tombe e lapidi, da cui ricavare foto e dati per la ricostruzione del mio albero genealogico.

Nel cimitero del paesino dei nonni paterni ho trovato un custode davvero fuori del comune. Accogliente e disponibile, faceva il suo lavoro con passione e dedizione rare. Aveva realizzato una sua personale raccolta in database di tutte le lapidi e delle loro scritte, riuscendo così rapidamente a localizzare tutte le tombe che stavo cercando.

Nel gruppo Facebook, Book Advisor, che frequento da poco, sono apparsi in pochi giorni parecchi post che consigliano il libro Cambiare l’acqua ai fiori di Valerie Perrin. Cerco di non leggere mai altre recensioni prima di aver letto il libro. Così, convinto dalla numerosità, senza saper niente del libro, ho voluto leggerlo.

È stato sorprendente scoprire che la protagonista, Violette Touissant (Ognissanti), è una custode di cimitero, che svolge la sua funzione con lo stesso attaccamento e la stessa dedizione del custode che avevo trovato io.

“ma se uno facesse solo quel che rientra nei propri incarichi la vita sarebbe triste”

Questo libro racconta così tante storie che, più che un romanzo, sembra un’intera antologia di romanzi di vari generi, mischiati, come mischia le carte della Fortuna un cartomante televisivo a tarda sera.

La sua costruzione narrativa è un magistrale incastro di specchi. La sua forza letteraria è inarrestabile. La vicenda (le tante vicende) di Violette ci cattura e ci lascia senza fiato. In questo libro si ama, si ride, si piange, si spera, si viene delusi, si vive, si muore, si vive come morti, si muore per rivivere.

Vita e morte intrecciate indissolubilmente in ogni pagina, come in un cimitero il giorno di Ognissanti.

Un libro così pieno di Francia da diventare universale.

Uno di quei libri che non vorresti smettere di leggere.

Valerie Perrin è una fotografa e le sue pagine sono ritratte con lo sguardo di chi sa catturare la luce che altri non vedono, di chi sa rendere agli oggetti che ritrae, alle pagine che scrive, il loro odore, il loro suono, in una pienezza sinestetica.

Valerie Perrin è una fotografa di cinema, soprattutto del cinema di suo marito, Claude Lelouch, e a questo suo romanzo ha saputo donare un sapore cinematografico, melodrammatico e thriller.

Ho visto che Valerie Perrin ha scritto un altro romanzo prima di questo: Il Quaderno dell’amore perduto (Les oblies du dimanche). Scusatemi ma vado di fretta: non vedo l’ora di leggerlo.

Vi lascio con alcune canzoni di Charles Trenet, che se leggerete il romanzo capirete perché ho scelto. Aspetto che mi facciate sapere cosa ne pensate voi di questo romanzo.

https://youtu.be/DEmQSeNQrh4

https://youtu.be/5d7kYfqoTwc

https://youtu.be/ij1vtzIFlMg

Se vi è piaciuto seguitemi o ditelo ad altri

11 pensieri su “Cambiare l’acqua ai fiori di Valerie Perrin – E/O

  1. Meravigliosa recensione e meraviglioso il tuo raccontarti. Anche io come te ho ascoltato tutte le musiche di cui parla Violette. É stato un pezzo di vita fatto insieme a Violette piú che una lettura . Grazie infinite a lei ma anche a te

  2. Nel tuo racconto ritrovo molto della mia infanzia, mia nonna Angela mi portava spesso a visitare il cimitero di Assoro, e nella strada di andata e ritorno mi raccontava tante di storie sui morti che saremmo andati a trovare e di conseguenza anche sui vivi.
    La tua recensione è un meraviglioso racconto, mi domando quando ci delizierai di un tuo libro di racconti !

  3. Splendida recensione… Non perché il pensiero espresso corrisponda al mio ma perché ben espresso, lucido e favorevole all’accoglienza.
    Grazie… Non si poteva esprimere meglio ciò che è questo libro per molti!

    1. Grazie a te. Ci sono altre recensioni nel mio modestissimo piccolo blog, magari trovi qualcos’altro che ti piace. Scorrazza pure libera e tranquilla, non raccolgo cookie, indirizzi, non vendo niente, non traffico in dati, soltanto raccolgo in un unico sito i miei pensieri e aspetto i commenti di chi li legge, fortemente convinto che dal confronto si esca solo migliori e che la vita sia l’arte dell’incontro…

  4. Complimenti, la recensione è davvero molto bella.
    Generalmente in ogni mio viaggio, grande o piccolo che sia… una visita al cimitero è d’obbligo…luoghi di fascino e di mistero, insegnano molto sulla gente .

  5. Trovare nella semplicità ed essenzialità dei gesti il vero senso della vita, apprezzare la bellezza della natura, respirarne gli odori, i colori, gustarne i sapori e ritrovare in essa la parte più vera dell’uomo,collegare la vita alla morte, contemplare il silenzio, ricordare chi non c’è per non dimenticare, tutto questo ho colto in “Cambiare l’acqua ai fiori”. Scoprire cosa è realmente accaduto la notte dell’incidente è solo un espediente per tenere viva l’attenzione del lettore anche il meno avvezzo , un filo conduttore che cela, dietro il sottile velo della suspense , il bisogno di svelare , con acuta capacità d’indagine psicologia, che “l’essenziale è invisibile agli occhi” come Exupery ricorda. Vite apparentemente scialbe e inconsistenti rivelano d’un tratto sensibilità e complessità psicologica e ci immettono nel fluire della vita e del tempo

    1. Un taglio di luce che illumina le zone nascoste, questa è la caratteristica di questo romanzo.
      Nella sua semplicità, che hai colto profondamente, ci ricorda, o meglio ci rivela, che ogni personaggio, ogni persona, ha molti lati su cui far riflettere la luce della vita. Trascurarne alcuni ci priva della complessità che sostiene la semplicità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *