Il Teatro come Luogo di Incontro – Seconda Stagione del Teatro Massimo Città di Siracusa

La Jazz Suite n. 2 op.6 di Shostakovich ha accompagnato le immagini del virtual tour del Teatro Comunale di Siracusa all’apertura della conferenza stampa di presentazione della stagione teatrale 2024 – 25, la seconda stagione dalla riapertura.

Una scelta musicale che tradisce lo spirito che anima questo nuovo cartellone curato dal direttore artistico Orazio Torrisi. Una raffinata mezcla tra tradizione e novità, tra divertimento e impegno, tra leggerezza e scanzonatezza, senza scivolare nella banalità. Come piace a noi e ai tre lettori senza vincoli familiari di questo blog.

Dopo il visibilmente soddisfatto saluto istituzionale dell’assessore alla Cultura, Granata, il direttore ha sciorinato numeri e nomi, titoli e autori, che non serve vi ripeta tutti io qua. Si possono trovare nelle pagine del Teatro, e sui volantini già in distribuzione.

Posso solo dirvi che i numeri sono temerari. Ogni spettacolo della stagione principale avrà ben quattro repliche, per togliere alibi a tutti quelli che lamentavano sempre di avere pilates proprio il giorno della rappresentazione teatrale in programma. Dieci spettacoli, quaranta repliche.

Il cartellone presenta ben tre opere di Luigi Pirandello, a rinverdire il nostro amore per il drammaturgo europeo più importante del novecento. Tre opere tutte diverse tra loro. Si va dalla Giara con l’inossidabile Tuccio Musumeci che ci spiegherà ancora una volta che dal di dentro nessun sistema si può riparare efficacemente; al Piacere dell’Onestà con Alessandro Averone, giovane stella teatrale che appare ben due volte in questa stagione (l’altra addirittura con la regia di Peter Stein); per finire con una intrigantissima e curiosa rivisitazione del Fu Mattia Pascal, con Giorgio Marchesi che si districherà tra le identità e i profili, rivelandoci la validità degli assiomi pirandelliani anche al tempo dei social.

Molière virtualmente calcherà le scene due volte.

La prima con un Malato Immaginario, con le musiche di Lello Analfino e con la regia di Salvo Ficarra (si, proprio lui, il riccioluto palermitano nato stanco). Chissà se le manie post mediche e post sanitarie post Covid rientreranno in questa rilettura del classico francese.

La seconda con un lavoro poco battuto, ma che si preannuncia interessante, Le Intellettuali, uno sguardo misogino, ma non troppo, al mondo femminile.

A completare il cartellone un’opera di Bassetti, Un Sogno a Istanbul con Maddalena Crippa; Parlami d’amore, la retrospettiva drammaturgica sulle canzoni della radio di Costanza Di Quattro con Mario Incudine; il tentativo di importare Testori con La Maria Brasca con Marina Rocco; e il divertissement Piccolo Grande Varietà con ancora Tuccio Musumeci, folletto istrionico.

Una nota particolare merita la proposta di Crisi di Nervi, tre atti unici di Anton Cechov, affidati, come accennavamo, alla guida sapiente di Peter Stein, con ancora Maddalena Crippa sulle scene. Proporre Cechov, un russo, di due secoli fa, è quello che riteniamo un atto di coraggio, scanzonato e non banale, che vale da solo l’abbonamento.

La stagione alternativa, ma non secondaria, del Nuovo Teatro, che già l’anno scorso ci ha offerto spunti interessanti, non è ancora definita, ma le anticipazioni che sono state annunciate sono succulente. Sono curiosissimo di vedere Dioniso, ovvero Lucia Lavia, in Appuntamento a Londra di Mario Vargas Losa, testo straordinario per il quale mi aspetto tanta teatralità viva e viscerale, dalla doppia figlia d’arte del nostro teatro. Come verrà realizzato a teatro il Curioso Caso di Benjamin Button di Francis Scott Fitzgerald? Che impatto avrà la drammaturgia tutta musicale dei due Family Day di Nicola Alberto Orofino? Incuriosiscono pure La Prova, Il Cortile e Favola, il gioco a rischio della memoria dei due protagonisti “prigionieri” di una camera d’albergo.

Straordinaria è l’occasione di rivedere a Siracusa (come ha, emozionato, ammesso lui stesso in conferenza stampa) un’opera diretta da Manuel Giliberti, Harem, il dramma di Bassetti sull’attesa tutto al femminile. Un poker d’assi di attrici di queste spiagge per interpretare quest’opera, con un altro asso nella manica, che è proprio il regista. Pokerissimo.

Ma non è finita qui.

Tornerà a teatro la rassegna Parola d’Attrice, continuerà la collaborazione con l’ADDA per rappresentare il Teatro Dei Ragazzi. E tante altre sorprese fuori abbonamento alcune annunciate (come il regalo sotto l’albero delle repliche natalizie di Pipino il Breve) e altre da annunciare ancora.

Insomma con questi cartelloni fare l’abbonamento a una o più proposte “è un dovere civico” come ha detto Pucci Piccione.

Già proprio un dovere civico. Rafforzato dalla sorpresa graditissima di questo prossimo anno teatrale. Il ritorno del Teatro Civile.

In questi tempi cupi, di riduzione degli spazi della discussione e del confronto, il Teatro Massimo Città di Siracusa riporta sulle assi del palcoscenico l’impegno, i diritti, la storia, la politica (quella alta che studia come provvedere al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini).

Si parlerà di mafia, con Claudio Fava e La Grande Menzogna e le donne Libere, Donne contro la Mafia di Cinzia Caminiti. Si parlerà di infanzia violata con Giocavamo a Mosca Cieca di Carmelo Miduri, già più volte apprezzato. Si parlerà di diritti dei lavoratori con Itria, della nostra Miriam Aurora Scala, ricordando trasversalmente i fatti di Avola. Si parlerà di uomini visionari con La Ricetta di Danilo, quel Danilo Dolci che vide molto prima quello che ancora oggi non sappiamo vedere. Daniele Salvo ci ricorderà perché non possiamo più essere antisemiti, mai più, con Se Questo è un Uomo.

Il Teatro come luogo di incontro è l’auspicio di tutti. Incontro con l’arte della commedia, con le registe e i registi, con gli attori e le attrici, ma anche con scrittori per parlare di libri, di cultura, sfruttando tutti gli spazi che offre il Teatro Comunale.

Per cui mi unisco all’appello di Pucci Piccione e invito al dovere civico dell’abbonamento.

Hai visto mai che, ispirato dal successo (soprattutto del Teatro Civile), a qualcuno venga l’idea di riportare in scena il capolavoro dell’ultimo anno di vita di Pippo Fava, L’ultima Violenza, e che il Direttore Torrisi ci faccia il regalo di farcelo rivedere nel 2025-26 sul palcoscenico del Teatro Massimo Città di Siracusa?

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